CONSIGLI NUTRIZIONALIPER IL PAZIENTE AFFETTO DA MALATTIA ONCO-EMATOLOGICA“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico,né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute”Ippocrate 460 a.C.PREFAZIONEQuesto opuscolo nasce dall’esigenza di fornire una risposta ai tanti pazienti che in corso di terapia anti-tumorale mi pongono la domanda: “Dottore, ma io cosa posso mangiare?”. La risposta potrebbe sembrare semplice, ma riveste complessità se si considera che con una corretta alimentazione possiamo controllare alcuni degli effetti collaterali delle terapie oncologiche riguardanti l’apparato digerente e che, invece, un’alimentazione inadeguata protratta nel tempo potrebbe portare ad uno stato di malnutrizione. Adottare uno stile alimentare corretto ed adeguato al proprio stato nutrizionale, sia in corso di terapia che nelle fasi successive, consente quindi una migliore tollerabilità dei trattamenti ed un vantaggio in termini di qualità della vita.L’opuscolo è ideato come una sorta di guida pratica finalizzata a fornire indicazioni semplici sugli alimenti “consentiti e non” ed è rivolto al paziente ma anche ai caregiv-ers, che hanno il delicato compito della gestione domiciliare del paziente.Suggeriamo, inoltre, semplici strategie per cercare di minimizzare alcuni comuni sintomi che possono insorgere in corso di terapia. La parte finale si presenta arricchita di ricette “dedicate”, di facile preparazione, fresche ed alternative, perché anche nel periodo di terapia non si deve rinunciare al “gusto del mangiare bene”. Attilio GuariniAUTORIAntonella Daniele biologo nutrizionistaCarla Minoia onco-ematologoGiacomo LosetoematologoGiovanna Lerario ematologoConcetta Calabrò farmacistaIRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” - BariRICETTE A CURA DINick Difino Stampa a cura di Mitch’93 Associazione Onlus Davide Antonio Labianca1° edizione – Settembre 2017Progetto grafico S.C. EmatologiaI.R.C.C.S. - Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” - BARIwww.liveconcept.itPer chiarimenti, potrai rivolgerti al nutrizionista dedicato ed all'equipe medicaIndicepagina06Cosa sapere se si è intrattamento anti-tumoralepagina08Come comportarsi in presenzadi sintomi specificipagina10Consigli in caso di immunodepressionepagina11Le interazioni alimenti - farmaci pagina12Ed infine, per un corretto stile di vita ...pagina13Ricette pagina18Bibliografia essenzialeCosa sapere se si è in trattamento anti-tumorale Durante il trattamento anti-tumorale è fondamentale osservare un'alimentazione sana e completa, che apporti tutti i nutrienti necessari all'organismo per affrontare la malattia e le cure.Il gusto del cibo potrebbe modificarsi a causa di alterazioni della mucosa del cavo orale, pertanto è importante individuare gli alimenti di proprio gradimento e meglio tollerati, al fine di nutrirsi nella giusta misura. In parallelo, è necessario un adeguato apporto di acqua, secondo le quantità indicate dal medico specialista. Alcuni regimi di chemioterapia si associano, inoltre, ad incremento del peso, legato prevalentemente al trattamento corticosteroideo. L’osservazione di corrette abitudini alimentari consente di limitare l’aumento di peso e ridurre le conseguenze a breve e lungo termine dei corticosteroidi, quali il diabete e la sindrome metabolica.Un corretto regime alimentare, associato ad una attività motoria regolare ed adeguata alle capacità fisiche individuali, consente inoltre di limitare la perdita di massa magra (muscoli) correlata ai tratta-menti. Le sostanze nutritive, che quotidianamente assumiamo con gli alimenti, vengono trasformate ed utilizzate dal nostro organismo per svolgere tutte le funzioni vitali, quali la crescita ed il rinnovamento cellulare, sono raggruppate in grandi categorie: i macronutrienti (carboidrati, proteine, lipidi), i micro-nutrienti (sali minerali, vitamine), acqua e fibre.• I carboidrati o glucidi sono distinti in relazione al loro indice glicemico. Gli alimenti ad alto e medio indice glicemico sono digeriti ed assorbiti velocemente e fanno innalzare molto la glicemia nel sangue (es. pane bianco ed integrale, pasta, biscotti e tutti i prodotti da forno, riso bianco, miglio, patate, fave bianche sgusciate, dolciumi, pop-corn e cereali soffiati da colazione). Gli alimenti a basso indice glicemi-co sono digeriti ed assorbiti lentamente e fanno alzare il tasso di glucosio nel sangue molto lentamen-te (es. verdure, legumi, cereali integrali, frutta ad eccezione di banane mature, ananas, anguria, fichi e uva). I secondi sono da preferire. • Le proteine rappresentano gli elementi strutturali e funzionali più importanti nei sistemi viventi (muscoli, proteine di trasporto, es. l'emoglobina presente nei globuli rossi). Le proteine sono presenti in alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e derivati), ma anche in numerosi alimenti di origine vegetale (legumi come ceci, fagioli, soia, azuki, lenticchie, fave e piselli o cereali come orzo, farro, quinoa, grano e grano saraceno particolarmente consigliato perché privo di glutine).E’ importante assumere tali alimenti perché aumentano il senso di sazietà e rallentano l’assorbimento degli zuccheri per il loro elevato contenuto in fibra.• I lipidi costituiscono la maggiore riserva di energia nell’uomo, avendo funzioni plastiche e bioregolato-rie (membrane biologiche, ormoni steroidei, trasporto delle vitamine liposolubili). Appartengono a questa categoria gli acidi grassi saturi, gli acidi grassi insaturi, i trigliceridi, il colesterolo e i fosfolipidi. Gli acidi grassi insaturi sono definiti essenziali in quanto tali molecole devono essere necessariamente introdotte con la dieta poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli (es. acido arachidonico, α-linoleico e linoleico) e la loro deficienza nella dieta può causare disordini metabolici e strutturali. Alimenti ricchi di acido α-linoleico, precursore di una classe di acidi grassi polinsaturi noti come omega-3, sono alcuni tipi di pesce (salmone, sgombro, pesce spada, trota), vegetali a foglia verde (spinaci, cavolo verde, lattuga, broccoli), legumi, soia e i suoi derivati come latte e tofu, olio e semi di lino, noci. L’acido linoleico e i suoi derivati presentano gli stessi benefici degli acidi omega-3 e si ritrova-no in frutta secca, olio di semi e legumi.Gli acidi grassi saturi sono comunemente noti come “grassi animali” (carni, latte, uova). L'assunzione di questo tipo di grassi va limitata.Andrebbe, infine, evitata, l'assunzione di alimenti contenenti acidi grassi trans (alimenti fritti di natura industriale, margarina, prodotti da forno contenenti olio vegetale idrogenato, pane allo zucchero, frittelle, dolci, pasticcini, chips e crackers, muffins, croissant e confetteria).6• L’acqua è la componente essenziale del corpo umano e rappresenta circa 60-70% del peso corporeo. Il fabbisogno di acqua cambia per età e sesso ed aumenta in determinate condizioni patologiche quali diarrea, vomito, stati febbrili.• La fibra alimentare. Le fibre insolubili hanno la peculiarità di assorbire l’acqua rigonfiandosi e di essere utilizzate dalla microflora intestinale, determinando aumento della massa fecale, accelerato transito intestinale e riduzione di contatto delle sostanze nocive con la mucosa intestinale. Principale fonte alimen-tare di fibre insolubili sono: frumento, frutta (fragole, pere, pesche prugne), verdura. Fonti alimentari di fibre solubili, anch'esse utili per il transito intestinale, sono: avena, legumi, cipolla, topinanbur, porri, carcio-fi, asparagi, segale e frumento.• I sali minerali rappresentano circa il 6.2% del peso corporeo e sono costituiti, in prevalenza, da composti di fosforo, calcio, sodio, potassio, di cui la massima parte è localizzata nello scheletro sotto forma di fosfato e carbonato di calcio. L’organismo umano non è in grado di sintetizzarli e li assume tramite gli alimenti e l’acqua. Il fabbisogno giornaliero è basso, pertanto una corretta ed equilibrata alimentazione è sufficiente ad integrali. Disperdendosi con la bollitura, è preferibile la cottura a vapore. • Le vitamine. Per la maggior parte le vitamine devono essere introdotte con la dieta poiché non vengono sintetizzate se non in piccola parte dall’organismo. Esse sono i precursori di alcuni ormoni ed agiscono da antiossidanti. Le vitamine sono classificate in 2 gruppi principali: idrosolubili, che non sono accumulabili dall’organismo e pertanto devono essere introdotte con gli alimenti (tutto il gruppo delle vitamine B e la C), e liposolubili, che invece sono metabolizzate ed accumulate a livello epatico e la loro carenza si verifica solo dopo lunghi periodi di non assunzione (A, D, E, F , K).I nutrienti utili per affrontare al meglio il periodo delle cure oncologiche e ridurne i possibili effetti collaterali sono contenuti nei seguenti alimenti, che quindi sono consigliati:• pesce azzurro, magro e di piccola taglia preferibilmente pescato nel nostri mari (es. sogliola, merluzzo, orata, sgombro, sardine, spigola, sarago, polpo) ed evitare i pesci provenienti dall’Estremo Oriente, tipo il pangasio, pescati in fiumi contaminati da arsenico ed altri metalli pesanti. E’ preferibilmente che il pesce venga cotto ai ferri, al vapore o bollito;• proteine vegetali in forma raffinata (es. creme di cereali, di ceci o di verdure);• verdure a foglia tenera, spinaci, carote cotte, zucchine;• frutta di stagione, evitando arance, pompelmo, banane, ananas, melone, mandarini; sì al limone, da assumere giornalmente ogni mattina spremuto in un bicchiere di acqua tiepida; • pasta o riso;• succhi o centrifugati di frutta (esclusa quella sopracitata) senza aggiunta di zuccheri o conservanti;• tè deteinato o caffè decaffeinato, camomilla, caffè d’orzo, yogurt magro alla frutta da latte delattosato;• acqua non gassata.Al contrario, ci sono alcuni alimenti che andrebbero evitati in parte o del tutto durante il trattamento oncologico:• fibre di cereali, specie se indurite dalla cottura al forno (pane integrale e pizza, alimenti grezzi) che posso-no produrre irritazioni meccaniche;• preferire cibi aglutinati, in quanto alcune infiammazioni intestinali (enteriti) generate da farmaci potreb-bero causare una intolleranza al glutine; • proteine animali provenienti da carne rossa e conservata, che possono produrre sostanze tossiche per la mucosa dell’intestino o favorire processi infiammatori;• crostacei, molluschi, che possono sensibilizzare ad allergie, mitili; • latte (in particolare in presenza di enterite) poiché il danno all’intestino tenue può compromettere la capacità di digerire il lattosio scatenando possibili diarree, preferire latte di origine vegetale, in particolare di avena, oppure delattosato;• soia e derivati;• zucchero e farine molto raffinate o altri amidi ad alto indice glicemico, quali patate e mais, dolci di pasticceria;• cibi piccanti, eccessivamente conditi, fritture;• salumi e insaccati, formaggi cremosi o grassi, carni grasse; • alcolici;• bevande con zuccheri aggiunti. 7Come comportarsi in presenza di sintomi specificiI disturbi più comuni che possono insorgere durante la chemioterapia e/o la radioterapia sono la nausea e il vomito, la diarrea, la stipsi, il calo dell’appetito e l’alterazione del gusto. Tali disagi, di intensità variabile da persona a persona, dal tipo di terapia oncologica e dal dosaggio, sono per lo più passeggeri e scompaio-no solitamente dopo alcuni giorni dal trattamento. In generale, il giorno del trattamento è bene prediligere un pasto leggero, evitando di mangiare 2-3 ore prima e dopo. Evitare l'assunzione di latticini e cibi fermentanti, preferendo un pasto a base di riso e verdu-re in crema. È inoltre consigliato riposare nei giorni della terapia. È bene, inoltre, sapere cosa mettere nel piatto in presenza di sintomi specifici.Consigli in caso di alterazioni del gusto• scegliere gli alimenti che più si preferiscono e stimolano l'appetito • utilizzare aromi, limone, aceto di mele per rendere più appetibili gli alimenti• succhiare caramelle aspre o masticare chewing-gum senza zucchero• utilizzare posate di plastica, se il cibo ha un sapore metallico• effettuare una corretta igiene del cavo oraleConsigli in caso di nausea e/o vomito• fare pasti piccoli e frequenti, evitando sapori forti, preferendo anche cibi più nutrienti• mangiare lentamente e quando si vuole, anche al di fuori dei pasti principali• lontano dai pasti puoi consumare bevande gassate che aiutano a contrastare la nausea• prediligere i cibi secchi (crackers, biscotti, pane tostato, ..) • preferire cibi leggeri come minestre, brodi o budini di crema e lentamente integrare con piccole porzioni dei piatti preferiti o passando gradualmente ad una dieta più solida e sostanziosa• evitare cibi oleosi, grassi e fritti• se l'odore dà nausea, consumare gli alimenti tiepidi o freddi• in caso di avversione alla carne, prediligere pesce, uova, formaggio• bere poco durante il pasto • cibi contenenti zenzero o radice fresca di zenzero potrebbero aiutare• evitare ambienti che odorino di cibo• chiedere a qualcuno della famiglia di preparare i pasti per voi• associare una passeggiata all'aria aperta e respirazioni profonde e prolungate• limitare il consumo di alcolici8Consigli in caso di diarrea• bere almeno 3 lt di bevande non gassate (brodo, succhi), evitare bevande alcoliche, caffè e bibite a base di cola• evitare cibi che possono irritare o stimolare l’intestino come ad es. derivati della segale, couscous, alcuni tipi di frutta come mango, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri e fichi, miele, cioccolato, verdure cotte a foglia larga (cicorie e bietole), broccoli, cavoli, asparagi, finocchio, peperoni, funghi e legumi in genere• evitare latte e prodotti caseari, eccetto i formaggi stagionati• limitare i salumi, preferire carne e pesce magri • le banane e la polpa grattugiata di mele hanno proprietà astringenti, aggiungere succo di limone • eliminare frutta secca e disidratata• preferire minestre di riso, carote e patate, succhi e centrifugati di verdura• assumere probiotici ciclicamente• consigliati cibi e bevande ricchi in elettroliti (succo di mirtillo e di limone)• effettuare pasti piccoli e frequenti• riferire il sintomo al medico per l'eventuale prescrizione di farmaci anti-diarroiciConsigli in caso di stipsi• assumere frutta fresca mangiata con la buccia, mele cotte, succo di prugna, di mirtillo e melagrana• assumere 1-2 lt di liquidi al giorno, preferibilmente a temperatura ambiente e lontano dai pasti• bere una bevanda calda al mattino a digiuno per stimolare il transito intestinale• assumere una dieta ricca di fibre (cereali, frutta, verdura, ceci)• svolgere attività fisica quotidianamente• stabilire nella giornata un orario regolare per l’evacuazione• assumere probiotici ciclicamente• riferire il sintomo al medico per l'eventuale prescrizione di farmaci lassativiConsigli in caso di calo dell'appetito• mangiare poco e spesso• bere bevande nutrienti• preferire cibi ad elevato contenuto calorico• integrazione con brick ipercalorici secondo prescrizione medicaConsigli in caso di infiammazione del cavo orale• preferire cibi liquidi e morbidi, tiepidi o a temperatura ambiente• evitare alimenti piccanti e salati o acidi• bere bevande rinfrescanti (tè deteinato, infusi al finocchio e zenzero)• utilizzare cubetti di ghiaccio aromatizzati o ghiaccioli senza zucchero per rinfrescare la bocca• utilizzare colluttori specifici indicati dal medico• bere con l’aiuto di una cannucciaConsigli in caso di difficoltà a masticare o ingoiare• preferire cibi liquidi e morbidi, tiepidi o a temperatura ambiente• tritare gli alimenti (verdure, carne, ..) per ottenerne minestre, zuppe o preparati per sformati• preferire cibi come minestre, brodi o budini di crema, yogurt• integrazione con brick ipercalorici secondo prescrizione medica9Next >